domenica 30 ottobre 2016

VERBO DI DIO: Liturgia della Parola di Domenica 30 ottobre, XXXI del tempo ordinario

PRIMA LETTURA 
(Sap 11,22-12,2)

Hai compassione di tutti, perché ami tutte le cose che esistono.

Dal libro della Sapienza

Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia,
come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra.
Hai compassione di tutti, perché tutto puoi,
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,
aspettando il loro pentimento.
Tu infatti ami tutte le cose che esistono
e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata.
Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta?
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?
Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue,
Signore, amante della vita.
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,
perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.

Parola di Dio


SECONDA LETTURA
(2Ts 1,11-2,2) 

Sia glorificato il nome di Cristo in voi, e voi in lui. 

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente.

Parola di Dio

VANGELO
(Lc 19,1-10)
Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto. 


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Parola del Signore

COMMENTO: PREGARE DIO PER I VIVI E PER I MORTI

Zaccheo si lasciò incontrare da Gesù e con gioia gli aprì il cuore. In questo Giubileo della misericordia lasciamoci toccare dalla parola di Gesù, medico delle anime e dei corpi. Egli ci invita alla conversione. Non c’è casa in cui non possa entrare la salvezza.


Le opere di misericordia proposte dalla Chiesa si suggellano con la preghiera: essa è veramente un’opera, la più gradita a Dio e sulla quale Gesù insiste più volte nel Vangelo. Ogni cristiano è sacerdote, la cui parola significa esattamente “intercessore”, cioè colui che “si mette in mezzo” tra l’umanità e la divinità, creando un ponte di dialogo fra l’uomo e Dio. 

Spesso si pensa che la preghiera sia di minore importanza rispetto all’azione, che solo agendo con volontà ed entusiasmo i problemi si smuovano e risolvano; tuttavia, ci si rende sempre conto che alla fin fine l’uomo fallisce se prima di agire non interpella Dio, se non discerne la sua volontà e allora comprende come davvero la preghiera sia necessaria. 
Così è delle situazioni e delle persone umane, con le loro fatiche e i loro travagli, ma così è anche di quanti ci hanno preceduti nella morte. La Lumen gentium, il documento conciliare sulla Chiesa, afferma che «L’unione di quelli che sono ancora in cammino coi fratelli morti nella pace di Cristo non è minimamente spezzata; anzi, secondo la perenne fede della Chiesa, è consolidata dallo scambio dei beni spirituali» (n. 49). 
Di qui l’opportunità di pregare per i defunti, affidando al Signore non solamente quanti conosciamo o quelli a cui abbiamo voluto bene, ma anche coloro che non abbiamo saputo amare, che non abbiamo conosciuto, fino a intercedere per coloro che sono più bisognosi della misericordia di Dio. 

Tiberio CantaboniLA DOMENICA

SETTIMANA IN PARROCCHIA

APPUNTAMENTI DAL 31 OTTOBRE AL 6 NOVEMBRE


Lunedì
31 Ottobre
Ore 19.15: dall'atrio del palazzo Vescovile, si snoderà il corteo dei bambini raffiguranti i vari santi. 
Martedì
1 Novembre

Solennità
di Tutti i Santi

Le SS. Messe avranno l'orario festivo sia in Cattedrale sia nella Chiesa di S. Francesco d'Assisi.
Mercoledì
2 Novembre

Commemorazione dei Fedeli Defunti

Le SS. Messa in Cattedrale saranno alle ore 9.00 e alle ore 18.30. Nella Chiesa di S. Francesco la S. Messa sarà alle ore 17.30.

Alle ore 11.00 il Vescovo presiederà la S. Messa al cimitero.

Giovedì
3 Novembre

Secondo il calendario già fornito, inizieranno le SS. Messe in suffragio dei fedeli defunti e le catechesi. Ogni confratello e associato si preoccupi di chiedere alla propria Confraternita e Associazione il giorno fissato.
Venerdì
4 Novembre

Primo Venerdì del Mese

Ore 8.30: Esposizione eucaristica nella Chiesa di Santa Teresa.

Ore 12.00: Preghiera dell'Ora Sesta e benedizione eucaristica.

Ore 17.35: Catechesi per gli iscritti all'Apostolato della Preghiera. Segue l'Adorazione eucaristica e la S. Messa.

Ore 19.00: Incontro con i catechisti e i genitori del V e VI corso.
Sabato
5 Novembre


Domenica
6 Novembre

Ore 11.15: Pellegrinaggio parrocchiale al cimitero. La partenza sarà dalla cappella del cimitero.

  • Iniziativa "Banca delle ore": si chiede la disponibilità di un po’ di tempo da dedicare alle persone sole e bisognose.


  • Domenica prossima, all'inizio delle SS. Messe alcuni operatori della Caritas parrocchiale saranno a disposizione per la raccolta di viveri da destinare ai più bisognosi.

domenica 23 ottobre 2016

VERBO DI DIO: Liturgia della Parola di Domenica 23 ottobre, 30^ del Tempo Ordinario

PRIMA LETTURA
(Sir 35,15-17.20-22)

La preghiera del povero attraversa le nubi.

Dal libro del SiràcideIl Signore è giudice e per lui non c’è preferenza di persone.
Non è parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dell’oppresso.
Non trascura la supplica dell’orfano, né la vedova, quando si sfoga nel lamento.
Chi la soccorre è accolto con benevolenza, la sua preghiera arriva fino alle nubi.
La preghiera del povero attraversa le nubi né si quieta finché non sia arrivata;
non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità.

Parola di Dio




SECONDA LETTURA
(2Tm 4,6-8.16-18)

Mi resta soltanto la corona di giustizia. 


Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a TimòteoFiglio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.
Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone.
Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Parola di Dio




VANGELO
(Lc 18,9-14)

Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.
 



Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Parola del Signore

Commento: DUE UOMINI SALIRONO AL TEMPIO A PREGARE…

Oggi la liturgia della Parola ci insegna come pregare davanti a Dio. La parabola del fariseo e del pubblicano ci indica il modo giusto per pregare con umiltà, perseveranza e fede. L’atmosfera della Giornata Missionaria odierna ci apre ad una preghiera universale, cattolica.
Nell'odierna liturgia della Parola continua la riflessione sulla preghiera. Quale atteggiamento dobbiamo assumere nella preghiera? Ce lo dice la parabola lucana del fariseo e del pubblicano che si recano al tempio per pregare. Due modi di pregare fondamentali e antitetici: il culto solo esteriore che non cambia la vita e la preghiera umile del peccatore che si pente. Il libro del Siracide (I Lettura) ci dice che il vero culto consiste nel cambiamento del cuore e nell’apertura agli altri. Dio non accetta i gesti esteriori e ipocriti di culto che celano l’ingiustizia, mentre risponde alla sete di giustizia del povero.
La preghiera-testamento di Paolo (
II Lettura) attesta che la sua fedeltà a Cristo e alla sua missione non è mai venuta meno. La fiducia dell’Apostolo non è nelle opere da lui compiute, ma nell’efficacia della grazia di Cristo che gli è vicino. Il Vangelo presenta la preghiera del fariseo e del pubblicano: il primo crede di non aver bisogno di nulla perché si crede giusto, mentre il secondo confessa i suoi peccati e si affida alla divina misericordia. Ricchi delle ricchezze di Cristo, eliminiamo dalla nostra vita orgoglio e ipocrisia. 

Domenico Brandolinossp – LA DOMENICA

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE: ANDATE NEL NOME DELLA MISERICORDIA


 «Nel nome della Misericordia» è il tema della 90a Giornata Missionaria Mondiale perché, come scrive Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia che volge al termine, «gli anni a venire siano intrisi di misericordia per andare incontro ad ogni persona portando la bontà e la tenerezza di Dio! A tutti, credenti e lontani, possa giungere il balsamo della misericordia come segno del Regno di Dio già presente in mezzo a noi» (Misericordiae Vultus, 5). 



GESÙ di Nazareth, Missionario del Padre, con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio. Il popolo di Dio ha la missione di manifestare all’umanità il Volto crocifisso e glorioso di Cristo perché tutti facciano esperienza del cuore misericordioso del Padre. 
In un mondo lacerato da lotte e discordie la comunità dei credenti è chiamata a testimoniare la forza del perdono affinché si realizzi fin da ora il Regno di pace e fraternità. 
Alla comunità dei figli di Dio non deve mai mancare il coraggio di prendere su di sé, come ha fatto Gesù, il peso delle miserie dell’umanità: cercando, accogliendo, abbracciando, perdonando quanti il mondo ha designato come scarto. Questa Chiesa missionaria deve avere le porte sempre spalancate, pronta a praticare la medicina della compassione perché coloro che sono stati feriti dal male possano guarire e rialzarsi. I discepoli missionari del Risorto sono inviati a portare fino ai confini del mondo, nelle periferie esistenziali e più lontane, con parole ed opere, la gioiosa notizia che Dio è ricco di Misericordia per tutti. 
Don Michele AutuoroDirettore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie

SETTIMANA IN PARROCCHIA


APPUNTAMENTI DAL 24 AL 30 OTTOBRE


Lunedì
24 Ottobre

Ore 19.30: Incontro con i giovani della Confraternita di S. Francesco di Paola nella loro Chiesa.

Ore 20.00: Incontro con i ministranti adulti.
Martedì
25 Ottobre


Ore 19.30: Incontro con i genitori dei ministranti.
Mercoledì
26 Ottobre


Ore 20.00: Incontro con la Commissione Caritas.
Giovedì
27 Ottobre

Ore 18.00: Consiglio di Azione Cattolica.

Ore 18.30: Incontro con i giovani della Confraternita della Purità nella loro Chiesa.

Ore 19.30: Scuola di preghiera foraniale per giovani e giovanissimi nella Parr. di San Gerardo Maiella.

Ore 19.30: Prove del coro parrocchiale nel salone del palazzo vescovile.
Venerdì
28 Ottobre

Ore 19.30: Incontro dei catechisti e dei genitori del I-II-III-IV corso.

Ore 19.30: Incontro con i giovani della Confraternita del Crocifisso nella loro Chiesa.

Domenica
30 Ottobre
Ore 18.00: dalla Chiesa del Rosario partirà la tradizionale processione "au flabeaux" per le vie del centro storico con la statua della Madonna.
Ore 18.30: arrivo in Cattedrale e canto dei Vespri.
Ore 19.00: S. Messa. Dopo la Celebrazione eucaristica, rientro della processione nella Chiesa Confraternale e atto di affidamento alla B.V. Maria del SS. Rosario.

domenica 16 ottobre 2016

VERBO DI DIO: Liturgia della Parola di Domenica 16 ottobre, XXIX del Tempo Ordinario

PRIMA LETTURA 
(Es 17,8-13)

Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva.
Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, Amalèk venne a combattere contro Israele a Refidìm.
Mosè disse a Giosuè: «Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalèk. Domani io starò ritto sulla cima del colle, con in mano il bastone di Dio». Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè per combattere contro Amalèk, mentre Mosè, Aronne e Cur salirono sulla cima del colle.
Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva; ma quando le lasciava cadere, prevaleva Amalèk. Poiché Mosè sentiva pesare le mani, presero una pietra, la collocarono sotto di lui ed egli vi si sedette, mentre Aronne e Cur, uno da una parte e l’altro dall’altra, sostenevano le sue mani. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.
Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo, passandoli poi a fil di spada.

Parola di Dio


SECONDA LETTURA 
(2Tm 3,14-4,2)

L’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona. 
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù.
Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento.

Parola di Dio


VANGELO 
(Lc 18,1-8)

Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui. 
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Parola del Signore


«… E DIO NON FARÀ FORSE GIUSTIZIA AI SUOI ELETTI?»

La liturgia di oggi è un invito pressante a ricuperare il significato profondo della preghiera. La bontà del Padre che è nei cieli e che sempre ci ascolta incoraggia la nostra perseveranza nel rivolgerci a lui.

Perseverare, in fondo, è abbandonarsi interamente all’amore di Dio Padre. Gesù ce ne ha dato l’esempio: al Padre ha affidato sé stesso e la sua Chiesa. Sul versante umano, oggi l’evangelista Luca illustra in particolare la perseveranza nella preghiera: pregare sempre, senza stancarsi. La figura di Mosè orante (I Lettura), che intercede per la salvezza di Israele in cammino verso la terra promessa, si staglia nitida all’orizzonte della storia. Israele capisce che nella vicinanza del Signore è la radice della sua forza. La preghiera, scrive san Paolo a Timoteo (II Lettura), è alimentata dalla Scrittura. La proclamazione della Parola nella liturgia domenicale è messaggio di Dio, presente e operante in mezzo a noi, ed è preghiera di ringraziamento che sale a lui dal nostro ascolto e dal nostro “mettere in pratica”. 
Una vedova indifesa (Vangelo) chiede a un giudice corrotto di farle giustizia contro il suo avversario. La sua inarrestabile costanza, alla fine, viene premiata: il giudice iniquo soddisfa la sua richiesta. La costanza anche nell’aridità e la necessità di non interrompere il nostro dialogo d’amore con Dio qualifica la nostra preghiera. 

Domenico BrandolinosspLA DOMENICA

SETTIMANA IN PARROCCHIA

APPUNTAMENTI DAL 17 AL 23 OTTOBRE


Lunedì
17 Ottobre


Ore 19.30: Incontro di programmazione con i catechisti.
Martedì
18 Ottobre

La S. Messa vespertina in Cattedrale è anticipata alle ore 18.00

Ore 19.00: Consiglio pastorale parrocchiale.

Ore 20.00: nella Chiesa della B.V. Maria della Purità veglia mariana.

Mercoledì
19 Ottobre

Inizio del Triduo in onore della B.V. Maria della Purità.

Ore 17.30: nella Chiesa della Purità recita del S. Rosario e canto dei Vespri. Segue la S. Messa e la preghiera alla Madonna.

Ore 20.00: prove del coro parrocchiale.

Giovedì
20 Ottobre

Anniversario della Dedicazione della Basilica cattedrale di
S. Agata.

Ore 17.15: dalle rispettive Chiese confraternali si snoderà il pellegrinaggio verso la cattedrale.

Ore 17.45: canto dei Vespri.

Ore 18.00: solenne Celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo.

Al termine della Celebrazione eucaristica si terrà in Cattedrale l'Assemblea parrocchiale.
Venerdì
21 Ottobre


Ore19.00: Incontro con i giovani della Confraternita del Carmine nella loro Chiesa.
Sabato
22 Ottobre

B.V. Maria
della Purità

Ore 9.00: S. Messa nella Chiesa della Purità.

Ore 16.45: preghiera del Rosario e canto dei vespri.
Ore 17.30: S. Messa. Segue la processione con il simulacro della B.V. Maria della Purità per le vie del centro storico.

Ore 19.45: Assemblea di Azione Cattolica.
Domenica
23 Ottobre



domenica 9 ottobre 2016

VERBO DI DIO: Liturgia della Parola di Domenica 9 Ottobre, XXVIII del tempo ordinario

PRIMA LETTURA
(2Re 5,14-17)

Tornato Naamàn dall’uomo di Dio, confessò il Signore.

Dal secondo libro dei Re

In quei giorni, Naamàn [, il comandante dell’esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisèo, uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato [dalla sua lebbra].
Tornò con tutto il seguito da [Elisèo,] l’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.
Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore».

Parola di Dio


SECONDA LETTURA
(2Tm 2,8-13)

Se perseveriamo, con lui anche regneremo. 

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio, ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti,discendente di Davide,
come io annuncio nel mio vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
Questa parola è degna di fede:
Se moriamo con lui, con lui anche vivremo;
se perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà;
se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.

Parola di Dio


VANGELO
(Lc 17,11-19)

Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero. 

Dal Vangelo secondo Luca

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Parola del Signore


Commento alla 28^ Domenica: ÀLZATI, LA TUA FEDE TI HA SALVATO

L’episodio evangelico della guarigione dei lebbrosi ci sorprende: dei dieci beneficati, uno solo sente il dovere di tornare a manifestare la sua gratitudine. Ed è un Samaritano. Gli altri probabilmente credono che ad essi tutto è dovuto. Ciò può verificarsi anche a livello di famiglia o di lavoro: basta poco per dire “grazie”.


Benché troppo umiliante per un uomo del suo rango sociale – capo dell’esercito del re di Aram – Naaman si fida dell’«uomo di Dio» e, lavandosi nel Giordano sette volte, ne esce guarito dalla lebbra (I Lettura)
Spesso la fede chiede all’uomo di sovvertire la propria mentalità, i propri schemi, i propri tempi, a volte chiede anche l’umiliazione del cuore, che, tuttavia, produce l’obbedienza della fede e la salvezza (Cfr. Sal 118,71). Tutto ciò prevede che moriamo a noi stessi e al nostro orgoglio, per condividere la croce di Cristo e così la sua gloria eterna (II Lettura). 
L’esempio ci viene luminosamente dato da quell’unica persona lebbrosa che, debitrice del miracolo di Gesù, torna a ringraziarlo: è un Samaritano! Egli, considerato un reietto secondo i canoni del popolo di Israele, vince l’amor proprio e gli schemi sociali e, gettandosi ai piedi di Gesù, ottiene non solo la salute fisica, bensì ancor più la salvezza (Vangelo).

Settimana in parrocchia

Appuntamenti dal 10 al 16 ottobre

  • Da Lunedì a Sabato la S. Messa vespertina sarà nella Chiesa di S. Teresa alle ore 19.00, in preparazione alla memoria liturgica di S. Teresa d'Avila.

Martedì
11 Ottobre


Ore 19.45: in Cattedrale, incontro di preghiera per i catechisti in preparazione al mandato.
Giovedì
13 Ottobre



Ore 19.30: Incontro con il coro parrocchiale nel salone del palazzo vescovile.

Venerdì
14 Ottobre

Ore 19.00: incontro con i giovani della Confraternita degli Angeli nella loro Chiesa.
Domenica
16 Ottobre
Ore 10.00: apertura del nuovo anno catechistico e mandato dei catechisti.

Ore 17.00: incontro con i ragazzi del catechismo e i loro genitori nell'atrio del palazzo vescovile.



domenica 2 ottobre 2016

VERBO DI DIO: Liturgia della Parola di Domenica 2 Ottobre 2016, 27^ del tempo oordinario

PRIMA LETTURA
(Ab 1,2-3;2,2-4)
Il giusto vivrà per la sua fede.
Dal libro del profeta Abacuc

Fino a quando, Signore, implorerò aiuto
e non ascolti, a te alzerò il grido: «Violenza!»
e non salvi?
Perché mi fai vedere l’iniquità e resti spettatore dell’oppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza e ci sono liti e si muovono contese.
Il Signore rispose e mi disse:
«Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perché la si legga speditamente.
È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.
Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede».

Parola di Dio




SECONDA LETTURA
(2Tm 1,6-8.13-14)
Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza.
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e l’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato.

Parola di Dio




VANGELO
(Lc 17,5-10) 

Se aveste fede!


Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Parola del Signore

COMMENTO ALLA 27^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO: GLI APOSTOLI AL SIGNORE GESÙ: «ACCRESCI LA NOSTRA FEDE!»

Un po’ di fede l’abbiamo tutti; ma tutti avremmo bisogno di averne di più, perché senza fede è difficile anche condurre un’esistenza davvero umana. Perciò anche noi vogliano dire al Signore Gesù: «Accresci in noi la fede!».

Di fronte alle ricorrenti situazioni di ingiustizia, il profeta Abacuc accoglie e annuncia che Dio si fa garante della salvezza per quanti, nel popolo, nonostante tutto, perseverano nella fiducia in lui (I Lettura). «Il giusto vivrà per la sua fede». 

È un impegno non facile, che richiede di ravvivare in ogni momento il dono di Dio che ci è stato elargito anzitutto nel Battesimo e poi in tutti i Sacramenti della fede. Questo ci permette di non vivere nella timidezza, ma, nella forza dello Spirito Santo, con amore e saggezza (II Lettura). 

La fede, tuttavia, non è un qualcosa che l’uomo può darsi da sé, né può misurarla in termini di quantità: la fede è un dono che dobbiamo invocare costantemente perché sia presente nella nostra vita come luce interiore che illumina le scelte e riferimento costante per la direzione che vogliamo dare all’esistenza. 
Allora come i discepoli, chiediamo al Signore: «Aumenta la nostra fede», nella consapevolezza che essa sola è fonte di salvezza (Vangelo). 

Tiberio CantaboniLA DOMENICA

GRADINI DI SANTITA': “Ravviva il dono di Dio che è la fede”

Nel Vangelo di questa 27^ Domenica del tempo ordinario, gli Apostoli rivolgono al Signore questa domanda “Accresci in noi la fede!”
Tutti noi possiamo fare nostra questa invocazione perché la nostra fede è piccola, è debole, fragile, ma la offriamo così com’è, perché il Signore la faccia crescere sempre di più.

Aiutati dallo scritto di un anonimo, così preghiamo:
Mio Dio, com’è assurda la mia vita senza il dono della fede!
Una candela fumigante è la mia intelligenza.
Un braciere di cenere è il mio cuore.
Una fredda e breve giornata d’inverno è la mia esistenza.
Dammi la fede!
Una fede che dia senso al mio vivere,
forza al mio cammino,
significato al mio sacrificio,
certezza ai miei dubbi,
speranza alle mie delusioni,
coraggio nelle mie paure,
vigore nelle mie stanchezze,
sentieri ai miei smarrimenti,
luce alle notti del mio spirito,
riposo e pace alle ansie del mio cuore. “