domenica 8 novembre 2015

IN CAMMINO VERSO FIRENZE

Carissimi, come sicuramente già noto a tutti voi, dal 9 e il 13 novembre 2015, a Firenze, si svolgerà il Convegno Ecclesiale Nazionale, che i Vescovi hanno titolato: In Gesù Cristo il nuovo umanesimo.

Si tratta del quinto Convegno Ecclesiale Nazionale. Il primo si tenne nel 1976 a Roma sul tema Evangelizzazione e promozione umana, quindi fu la volta di Loreto nel 1985 (Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini), Palermo nel 1995 (Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia) e Verona nel 2006 (Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo). Di fatto nel nostro Paese i cinquant’anni dal Concilio sono stati cadenzati da questi eventi ecclesiali, quasi a rimarcare con anniversari decennali l’eredità conciliare. In questa luce, il tema di ogni Convegno ha incrociato di volta in volta quello degli Orientamenti pastorali del decennio entro cui il Convegno stesso si collocava: Evangelizzazione e sacramenti per il primo decennio (gli anni Settanta), quindi Comunione e comunità (gli anni Ottanta), Evangelizzazione e testimonianza della carità (gli anni Novanta), Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia (2000-2010) ed Educare alla vita buona del Vangelo per il decennio in corso. In tale cammino di rinnovamento non è difficile scorgere alcune costanti che complessivamente delineano il percorso delle nostre Chiese.

Al centro dell’attenzione è sempre rimasta l’evangelizzazione, attuata in spirito di dialogo con il contesto sociale italiano e, quindi, l’attenzione nei riguardi dell’
humanum, chiamato insistentemente in causa: nella prospettiva della promozione umana a Roma; nell’orizzonte comunitario e in quello sociale rispettivamente a Loreto e a Palermo; infine, a Verona, sotto le cifre esistenziali degli affetti, del lavoro e della festa, della fragilità, dell’educarsi vicendevolmente e del convivere nel rispetto di regole stabilite democraticamente. Il Vangelo annunciato dalla Chiesa illumina di senso il volto dell’uomo e permette di intuire le risposte meno scontate ai suoi interrogativi più profondi (cf. Gaudium et spes 41).

Ora l’esperienza dell’umano verrà considerata, in un modo tutto particolare e specifico, nella luce di Cristo, nella consapevolezza che se partecipiamo di Cristo, Uomo nuovo, non possiamo che comportarci da uomini rinnovati: solidali a Lui, di Lui viviamo e con Lui camminiamo. Come ha scritto papa Francesco a proposito dell’essere umano, «nel suo aprirsi all’amore originario che gli è offerto, la sua esistenza si dilata oltre sé. “Non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20) [...]. L’io del credente si espande per essere abitato da un Altro, per vivere in un Altro, e così la sua vita si allarga nell’Amore» (Lumen fidei 21).

Pur nella consapevolezza della natura plurale dell’odierna società, uno degli scopi del Convegno è quello di proporre alla libertà dell’uomo contemporaneo la persona di Gesù Cristo e l’esperienza cristiana quali fattori decisivi di un nuovo umanesimo. Crediamo, infatti, che l’annuncio dell’evento di Cristo sia capace di interagire con Chiese e confessioni cristiane, con le religioni e con le diverse visioni del mondo, valorizzando tutti gli elementi positivi che la modernità può offrire in abbondanza. I cristiani, in quanto cittadini, desiderano abitare con questo stile la società plurale, protesi al confronto con tutti, in vista di un riconoscimento reciproco.

È stata scelta la città di Firenze proprio perché in essa l’incontro tra umanesimo classico e visione cristiana dell’uomo ha raggiunto il suo vertice storico tra il XIV e il XVI secolo.
L’umanesimo rinascimentale fu un crocevia delicato, in cui divenne evidente l’intima connessione tra la dipendenza dell’uomo da Dio e la sua capacità creativa, entrambe riflesso di quella somiglianza con Dio di cui parla la Genesi.

Questo Convegno ecclesiale nazionale intende coinvolgere le Diocesi e le Parrocchie, perché è lì, “sul campo”, che vanno colte e interpretate le attese del popolo cristiano, come pure la situazione culturale e religiosa della nostra società. Per questo motivo, il Convegno non potrà essere un simposio di teologia, anche se avrà bisogno di una elaborazione teologica adeguata; non potrà nemmeno risolversi nel luogo di una narrazione di ciò che la vita cristiana è capace anche oggi di suscitare, sebbene senza il racconto dell’esperienza risulti impossibile condividere un messaggio rincuorante. L’orizzonte del Convegno è quello di un evento di preghiera, di ascolto, di confronto e di discernimento, di orientamento condiviso per un annuncio e una testimonianza più efficaci e attuali, occasione di rilancio dell’impegno pastorale delle nostre comunità ecclesiali.
Per la nostra Parrocchia questo importante evento ecclesiale che si sta per celebrare è un’occasione di grazia per continuare a sentirci in comunione col cammino della Chiesa italiana, ma anche una provocazione per tornare a guardare con attenzione ai vissuti dalla nostra gente, riconoscendo anzitutto il buono e il bello che, grazie a Dio, vi è presente, e rilevando allo stesso tempo quegli aspetti che hanno bisogno di essere rivitalizzati o rinnovati per promuovere, a partire dall’incontro con Gesù crocifisso e risorto, il nuovo umanesimo.
Per questo motivo chiedo a tutti il dono della preghiera.
Un caro saluto.
Don Piero De Santis, parroco

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