Come
ci conferma la parabola del padre misericordioso, Dio ci ama di un
profondo amore gratuito. A noi viene chiesto di corrispondervi
dimostrandoci a nostra volta misericordiosi e capaci di perdono verso
i fratelli che sbagliano.
La
celebrazione odierna ci pone di fronte al binomio: peccato-misericordia. Come di fronte a un bivio, siamo chiamati a scegliere
con quale prospettiva guardare la vita nostra o altrui.
Gli scribi e
i farisei si accorsero che Gesù mangiava assieme a dei peccatori e
non con delle persone bisognose di misericordia. Diversamente, Mosè
invoca da Dio tutta la misericordia di cui aveva bisogno il popolo di
Israele prostrato ai piedi del vitello d’oro (I
Lettura).
La Sacra Scrittura e la vita quotidiana ci fanno scoprire che la
misericordia può nascere spontanea verso chi amiamo, altre volte
serve uno sforzo per onorare questo valore della vita cristiana. C’è
bisogno di ricordare che Cristo è venuto nel mondo per salvare i
peccatori, dei quali i primi siamo noi (II
Lettura).
Il
Signore si china quando siamo noi la pecora che si smarrisce e ogni
volta che perdiamo la moneta della dignità con il peccato. Siamo
anche chiamati a imitare il padre misericordioso quando sono gli
altri a peccare contro di noi e la loro compiacenza ne rivela
l’opportunismo (Vangelo).
La misericordia di Dio lava i nostri peccati e le nostre labbra si
inebriano della sua presenza.
Fr Gianfranco Tinello, ofmcap – LA DOMENICA
Fr Gianfranco Tinello, ofmcap – LA DOMENICA
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