Gesù
è il volto misericordioso del Padre che si fa carne. Il perdono, che
Gesù offre alla donna peccatrice, è un atto di misericordia
gratuita, che una creatura non può meritare, ma sempre chiedere. Il
perdono accolto ci fa vivere meglio con i fratelli.
IL
SIGNORE guarda al cuore dell’uomo. Solo lui conosce il nostro
intimo. Egli è più grande di qualsiasi peccato possiamo commettere
e di qualsiasi colpa il nostro cuore ci rimproveri, perché la sua
misericordia è senza limiti. La peccatrice (Vangelo)
che piange ai piedi di Gesù e asciuga le lacrime con i suoi capelli
rappresenta chiunque comprenda l’intensità dell'amore con cui è
amato da Dio e quanto non vi abbia corrisposto. È l’immagine
dell’uomo peccatore che, sentendosi indegno di avvicinarsi a
Cristo, con umiltà chiede perdono per tutte le sue colpe. È in quel
momento che la misericordia di Dio riceve la massima glorificazione,
perché la vita vince sulla morte.
Anche il profeta Natan (I
Lettura)
fa prendere coscienza a re Davide del male che ha commesso e gli
ricorda il patto di amicizia con Dio che ha infranto. La reazione di
Davide non è di chiusura, ma di umile coraggio nel riconoscere il
proprio errore. E il Signore lo perdona. Paolo (II
Lettura)
parla della giustificazione ottenuta per la fede. Gesù aveva detto
alla peccatrice: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
Nicola Gori – La Domenica
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