L’INVIO
in missione dei discepoli da parte di Gesù coinvolge oggi la Chiesa
intera, e non solo alcuni suoi membri. L’annuncio gioioso del
Cristo ci riguarda da vicino. Questi sono gli impegni che qualificano
la missione: preghiera, annuncio e povertà. Il profeta Isaia (I
Lettura)
offre il suo messaggio di gioia e di speranza ai Giudei, tornati
dall’esilio babilonese e tentati dalla sfiducia: un giorno
Gerusalemme risplenderà della gloria divina. Dio stesso consolerà
il suo popolo.
Ai
cristiani della Galazia san Paolo (II
Lettura)
ricorda che per essere annunciatori di pace occorre essere passati
attraverso la croce di Cristo, strumento di pacificazione universale.
L’Apostolo stesso vive la sua sofferenza in profonda unione con
Cristo, portando nel suo corpo le “stimmate” della passione del
Signore. L’evangelista Luca ci parla della scelta, dell’invio e
del ritorno dei settantadue discepoli inviati da Gesù «in ogni
città e luogo dove stava per recarsi». L’ultima parte del brano
evangelico racconta l’esperienza della comunità cristiana che nei
secoli vede diffondersi la parola d’amore del Cristo come un seme
che germoglia e cresce, sconfiggendo il male.
Domenico Brandolino, ssp – La Domenica
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