La liturgia della Parola, in questa quarta domenica del
Tempo Ordinario, ci porta a meditare sulla funzione profetica di Gesù e sulla
nostra.
Gesù, come attestano i Vangeli, è ritenuto un profeta
delle folle e lo è nel senso pieno del termine perché è la Parola di Dio in
persona presente nel mondo.
Il Concilio Vaticano II, ha voluto mettere in evidenza la
partecipazione di tutti i membri della Chiesa, senza eccezione, alla funzione
profetica di Gesù Cristo divenendo così annunciatori della Parola di
Salvezza.
Oggi la nostra attenzione si sofferma su un grande padre
della Chiesa: San Girolamo.
Egli ha posto al centro della sua vita la Parola di Dio
impegnandosi a viverla concretamente nella sua lunga vita terrena nonostante il
ben noto carattere difficile e focoso ricevuto dalla natura.
E' stato presbitero, monaco, scrittore ed è famoso per la
Vulgata, la prima traduzione completa in lingua latina della Bibbia da cui sono
state tradotte quelle successive.
E' noto per questa sua affermazione: "Ignoratio Scripturarum, ignoratio Christi
est” (Non conoscere la Scrittura
equivale a non conoscere Gesù Cristo).
Invochiamo, perciò, lo Spirito Santo affinché guarisca i
nostri cuori per tutte quelle volte in cui la Parola di Dio è stata offuscata
da altre voci, proclamata ma non accolta, meditata ma non amata, pregata ma non
custodita, contemplata ma non realizzata.
L'intercessione di Maria e di san Girolamo ci aiutino a
crescere nell'amore verso la Parola di Dio per saperla annunciare ai
fratelli dando così un senso pieno alla nostra vita.
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