LO
SPIRITO ACCANTO A NOI
La
grande festa della Pentecoste costituisce la pienezza dell'evento
pasquale: Gesù risorto, asceso al cielo e partecipe della signoria
di Dio, compie la promessa fatta ai suoi discepoli di inviare loro lo
Spirito Santo. Ed è proprio nella po tenza dello Spirito che la
comunità cristiana può testimonia re Cristo in mezzo a tutti gli
uomini, «nelle loro rispettive lingue» (cfr. At 2,8.11).
Se
per il popolo di Israele Pentecoste era la festa memo riale del dono
della Legge al Sinai, la festa dell'alleanza, per la comunità di
Gesù il dono dello Spirito è celebrazione dell'alleanza nuova,
ultima, definitiva. Gesù non ha lasciato «orfana» (cfr. Gv 14,18)
la sua comunità, né con l'ascensio ne al cielo è avvenuta una
separazione tale da mettere fine alla sua azione nel mondo. La
comunità dei credenti, infatti, condivide con lui la stessa vita, lo
stesso Spirito, e questo la abilita a proseguire la sua azione nella
storia: annunciare la buona notizia del Vangelo, compiere il bene,
adoperarsi per far arretrare il dominio di Satana. Come Gesù fu
riempito della potenza dello Spirito santo e così abilitato alla
missione (cfr. At 10,38), altrettanto accade alla sua chiesa, a
partire dal giorno della Pentecoste.
Nel
brano evangelico odierno (Giovanni 14,15-16.23b-26) meditiamo su
questa realtà ascoltando la promessa dello Spirito santo fatta da
Gesù ai discepoli durante i cosiddetti «discorsi di addio», quelli
in cui come Signore vivente e glorioso parla ancora oggi a noi. Gesù
lega strettamente tale promessa all'amore: «Se mi amate, osserverete
i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro
Consolatore perché rimanga con voi per sempre». Il cristiano è
tale solo nella misura in cui ama il Signore Gesù Cristo «con tutto
il cuore, la mente e le forze» (cfr. Dt 6,5; Lc 10,27), lo ama più
delle persone a lui care (cfr. Mt 10,37), lo ama più della sua
stessa vita (cfr. Mt 10,39). È proprio vivendo in questo amore che
egli può fare esperienza dello Spirito santo, Spirito Consolatore,
Paráclito, «chiamato accanto», che attualizza la presenza di Gesù
-il primo Consolatore dei suoi discepoli (cfr. l Gv 2,1) - e lo
soccorre nella fatica quotidiana della perseveranza; Spirito di
verità, che lo «guida alla verità tutta intera» (Gv 16,13): e per
il cristiano la verità non è una nozione astratta, ma una persona,
Gesù Cristo (cfr. Gv 14,6)!
Dopo
aver nuovamente insistito sull'amore per lui e per la sua parola come
possibilità per il credente di accogliere in sé l'amore del Padre e
di divenire sua dimora, Gesù sigilla la sua promessa con una
rivelazione decisiva: «Il Consolatore, lo Spirito santo che il Padre
manderà nel mio Nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà
tutto ciò che io vi ho detto». Ovvero: lo Spirito Santo, oggi,
guida i discepoli a capire e ad assumere in profondità quelle realtà
che, mentre Gesù era fisicamente con loro, non erano in grado di
accogliere. Ci sono tempi diversi nella comprensione della persona di
Gesù Cristo e del mistero della salvezza; ci sono gesti e parole di
Gesù non immediatamente compresi dai discepoli, così come c'è un
non-detto di cui sarà lo Spirito Santo a farsi interprete, lui che
«non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi
annuncerà le cose future» (Gv 16,13). Sì, nel cuore dei credenti
lo Spirito agisce rendendo presente tutta la vita di Cristo, in
quanto ascoltatore assiduo del Figlio: egli è memoria totale della
persona di Cristo, e così illumina il nostro agire quotidiano, fino
al giorno della venuta del Signore nella gloria.
Si
comprende allora perché Gesù abbia affermato: «Quando verrà il
Consolatore, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che
procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi
renderete testimonianza» (Gv 15,26-27). Noi cristiani siamo i
testimoni di Gesù Cristo tra gli uomini (cfr. Lc 24,48; At 1,8),
siamo il suo corpo nel mondo: questa la nostra responsabilità, ma
questa anche la nostra gioia profonda, che niente e nessuno ci potrà
mai rapire (cfr. Gv 16,23). Sì, perché come cristiani viviamo di
amore e nell'amore: amiamo lui, Gesù Cristo, e lui ama noi. Noi e
Cristo viviamo insieme!
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