domenica 22 maggio 2016

GRADINI DI SANTITA'

San Giovanni della Scala
La solennità della Santissima Trinità è una solennità mobile dell'anno liturgico della Chiesa Cattolica.
Nel rito romano cade la domenica successiva alla Pentecoste e fa, quindi, parte del tempo ordinario chiamato in latino “per annum”. Il suo colore liturgico è il bianco che altresì esprime la letizia della Chiesa nel celebrare la semplicità e la pienezza dell'essenza divina.
Sebbene il dogma trinitario fosse stato già codificato nella Chiesa sin dall'epoca del Simbolo apostolico, fece sì che fino all'VIII secolo la Chiesa non celebrò nessuna ricorrenza in suo onore.
La prima testimonianza in merito ci viene dal monaco Alcuino di York, che decise la redazione di una Messa votiva in onore del mistero della Santissima Trinità. Tale Messa era però un fatto privato, un ausilio alla devozione personale.
Nel 920, Stefano Vescovo di Liegi aveva istituito nella sua diocesi una festa dedicata alla SS. Trinità e aveva fatto comporre un ufficio liturgico. La festa proseguì nella sua diffusione sia in Inghilterra, per opera di San Tommaso di Canterbury, sia in Francia, grazie all'ordine cistercense.
Visto il riconoscimento di tale festività in tanta parte della Chiesa, Papa Giovanni XXII, nella prima metà del trecento, in un decreto sancì che la Chiesa cattolica accettava la festa della Santissima Trinità e la estendeva a tutte le Chiese locali, collocandola nella prima Domenica dopo Pentecoste.
Le tre divine persone ci permettono di vivere nella fede, nella speranza e nell'amore.

Per tale solennità proponiamo delle scintille di spiritualità, tratte da un'opera dottrinale di Giovanni Climaco :” La scala del Paradiso”.
San Giovanni Climaco, noto anche come Giovanni della Scala, nacque nel 575 in Siria e morì nel Monte Sinai nel 650 circa.
All'età di sedici anni si trasferì nel Monastero del Sinai diventando novizio ma, desiderando praticare a sé stesso le più grandi mortificazioni corporali, si trasferì in una caverna ai piedi del monte, dove iniziò a vivere come eremita.
Rimase in quel luogo per vent'anni studiando la dottrina cristiana, la vita dei santi e ponendo le basi per diventare uno dei più conosciuti dottori della Chiesa.
Scrisse un granm numero di libri dottrinali composti in lingua greca tra i quali spicca “La scala del Paradiso”.
In questa sua opera l'autore descrive il metodo con cui riuscire ad innalzare la propria anima a Dio utilizzando la metafora della scala. Vi sono trenta gradini da superare, che corrispondono all'età di Gesù dalla sua nascita al Battesimo nel Giordano e all'inizio del suo ministero.
Questo libro, che già nell'antichità ebbe un grande successo, fu tradotto in latino, siriaco, armeno, arabo e svlavo.
E' uno dei testi più letti dai Cristiani ortodossi, soprattutto durante il periodo della Quaresima.

Chi parla della carità, già parla di Dio stesso. Ma chi fa un discorso su Dio lo fa in termini malsicuri e rischiosi che richiedono somma cautela. Il parlare di Dio è appena possibile agli angeli che lo vedono secondo la capacità che loro elargisce la divina illuminazione. Dio, infatti, è amore, ma chi volesse definirne con precisione l'essere assomiglierebbe a un cieco che stando nell'abisso del mare voglia misurarne le arene [...].
Beato colui che ha un tale amore di Dio che assomiglia a quello che ha l'innamorato fino alla pazzia per la propria amata, felice chi ha il timore del Signore come mostra di averne il condannato per il proprio giudice. Beato colui che lotta senza mai stancarsi per rendersi propizio il Signore come altri fanno per captare la benevolenza degli uomini. Chi veramente ama Dio supera in effusioni il bimbo che amorosamente si attacca alla mammella che la madre gli offre. L'innamorato non lascia passare un momento senza ricordare il volto di chi ama contemplandone nel suo cuore compiaciuto le forme [...].
Amerei ora sapere da Giacobbe come la vide lui in quella terra la scala stabile su cui salire, in qual modo erano strutturati quegli scalini che l'accesero del desiderio di scalarla. Dimmelo tu stesso, perché ogni tuo ammiratore si domanda come me quale sia il numero dei gradini che anela ascendere, quanto tempo occorra per percorrerla tutta. A me ne svelò il mistero quella regina apparsami in cielo, confidandomelo all'orecchio: «O anima innamorata, devi prima sgrossare lo spessore del corpo, altrimenti non potrai rendere acuto il tuo sguardo per ammirare la mia bellezza. Questa scala ti possa indicare la struttura del progresso spirituale. Perché tu mi veda in cima ad essa, il mio grande mistagogo te ne da la spiegazione: "Ora rimangono queste tre virtù, fede, speranza e carità, ma più grande di tutte è la carità''»

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