“E’
nato per noi un bambino, un figlio ci è stato donato”
(Is
9,6)
Carissimi,
oggi
il Figlio di Dio si è fatto uomo. Grazie a lui il cielo si è
riversato sulla terra, l’eterno ha fatto irruzione nella storia, il
grande e perenne giorno è venuto nel nostro giorno temporaneo e
breve, l’attesa ha avuto il suo compimento, la promessa di Dio si
realizzata oltre ogni nostra previsione.
Quanto
più prendiamo consapevolezza di questo ineffabile mistero che oggi
si rivela all’orizzonte di tutta l’umanità, tanto più sentiamo
forte il bisogno di chiederci: perché questo evento si è compiuto?
Cosa ha spinto Dio, il tre volte santo, ad umiliarsi tino a prendere
su di sé tutta la povertà della nostra condizione umana?
Dall’insieme
della Rivelazione, particolarmente dalla Parola che abbiamo
ascoltato, emerge chiaramente che l’unico motivo che ha spinto il
Verbo a farsi carne è l’amore per il genere umano, per ciascuno di
noi.
Il
Natale di Gesù è la manifestazione piena dell’amore di Dio per
noi» e la prova più evidente che, nonostante tutto, l’Altissimo è
perennemente e follemente innamorato di ogni uomo, fino al punto da
rivelarsi come l’Emmanuele, il partner della esistenza umana.
Le
conseguente di quest’evento straordinario che oggi stiamo
celebrando, costituito dalle nozze tra il Figlio di Dio e l’umanità,
sono mirabili:
Dio
si unisce indissolubilmente a ciascuno di noi. Dice S. Grillo: “II
Verbo, nato secondo la carne da una donna, si è appropriato del
corpo preso da lei per stabilire se stesso in noi mediante un’unione
indissolubile”;
•
tutti noi
veniamo innalzati alla dignità sublime dei figli di Dio.
“Quale
grazia più evidente Dio avrebbe potuto far brillare ai nostri occhi?
Aveva un Figlio Unigenito e ne ha fatto il figlio dell’uomo e, in
cambio, d’un figlio dell’uomo ha fatto un figlio di Dio” (S.
Agostino);
•
la nostra
storia, segnata irreparabilmente dal peccato di Adamo, diventa storia
di salvezza perché in essa è scoccato l’istante eterno dell’Amore
incarnato, il quale la orienta decisamente verso la pienezza dei
cicli nuovi e della terra nuova che da oggi sono per sempre
inaugurati.
Per
sperimentare personalmente quanto ìl mistero odierno ci rivela ed
offre, perché la nostra vita sia un interminabile giubileo, è
indispensabile che ognuno di noi permetta al Signore Gesù di nascere
nel proprio essere ed esistere, perché sia lui a vivere per sempre
in noi.
I
segni che garantiscono e provano il reale accadimento del Natale del
Signore nella nostra esistenza sono:
la
gioia. Chi, con l’aiuto dello Spirito Santo, entra e vive
perennemente nel mistero del Natale non può che sperimentare la
gioia vera, piena e duratura;
la
speranza. Quanto più crediamo all’Emmanuele e ci lasciamo
travolgere dal suo eterno amore, tanto più siamo riscattati dal
pessimismo, esistenziale, dal pericolo del non senso, dal dramma
della disperazione. Il meraviglioso e sconcertante evento della
Incarnazione di Dio nella nostra umanità e la sua irruzione nella
storia ribadisce la certezza che se lui e con noi, da oggi in poi,
niente e nessuno potrà essere contro dì noi;
l’impegno
nella testimonianza. Se ci oggi rendiamo veramente disponibili a dare
al Signore la possibilità di porre la sua tenda nella nostra povera
esistenza e di conseguenza entriamo nella pienezza della vita divina,
tanto da essere realmente “di casa” nel mistero della Trinità
santa, sentiremo il bisogno struggente di correre sulle strade del
mondo per annunziare ad ogni uomo Colui che fa nuove tutte le cose e
riempie del suo amore straordinario, e perciò unico, l’ordinarietà
dell’esistenza, la quale diventa così un vero giubileo, che inizia
nel tempo e si compie nell’eternità beata.
Buon
Natale!
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