Anche
quest’anno la Chiesa italiana propone una modalità alternativa per
vivere l’ultimo giorno dell’anno: la 48ma Marcia della Pace del
31 dicembre, che torna a Molfetta dopo 23 anni nel segno di don
Tonino Bello.
Titolo della marcia, come consueto, è quello del messaggio del Papa per la 49ª Giornata mondiale della pace, che si celebra il 1° gennaio: “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”.
Titolo della marcia, come consueto, è quello del messaggio del Papa per la 49ª Giornata mondiale della pace, che si celebra il 1° gennaio: “Vinci l’indifferenza e conquista la pace”.
L’evento
è organizzato dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il
lavoro, Caritas Italiana, Pax Christi, Azione Cattolica Italiana.
Sul tema riportiamo un intervento
di Don Salvatore Leopizzi, componente del Consiglio Nazionale di Pax
Christi.
In questo tempo segnato
da un clima di crescente paura per il dilagare del terrorismo su
scala planetaria, avvertiamo il pericolo di un globale collasso di
civiltà. Sembra essere in atto un'eclisse totale di umanità,
intrecciato purtroppo ad un rapido e progressivo degrado ambientale
che mina le basi del nostro ecosistema.
E ci sembra assurdo che
nel quadro di un nuovo conflitto mondiale che già si sta combattendo
a pezzi e miete ogni giorno migliaia di vittime innocenti, i potenti
del mondo possano pensare a soluzioni sempre più armate, alla guerra
come reazione alle stragi e come risposta adeguata all’orrore.
Perciò sentiamo più
urgente e necessario rilanciare la profezia di don Tonino e dare
risonanza ai ripetuti richiami del Santo Padre Francesco contro
l'iniquo mercato degli armamenti: "Cosa rimane di una guerra?
Rovine, migliaia di bambini senza educazione, tanti morti innocenti,
tanti e tanti soldi nelle tasche dei trafficanti di armi ... E Dio
piange. Gesù piange." (omelia a Santa Marta, 19/11/2015).
Don Tonino, riprendendo
il messaggio di Francesco per la prossima giornata del 2016 "Vinci
l'indifferenza e conquista la pace", oggi ci direbbe: Non vivere
nell'indifferenza, ma vivi la differenza! Contempla la bellezza nella
differenza dei volti, delle culture, delle religioni! Con fiducia e
con impegno quotidiano accogli le differenze alla stessa tavola della
convivialità".
Ed è proprio
convivialità delle differenze il necessario nome della pace!
Torna allora tra noi don
Tonino, con le tue sporgenze utopiche che, quando tutto è ancora
immerso nel buio, fanno gridare alla sentinella: resta poco della
notte e che il diluvio già lascia il posto all'arcobaleno!
Don Salvatore Leopizzi
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