Siamo alla vigilia del natale del Signore e la parola di Dio che risuona nella Chiesa è tutta un richiamo alle profezie messianiche, al rendimento di grazie e alla lode per l'imminente venuta del Salvatore, che ha riversato le sue benedizioni sul suo popolo, mantenendo fede alle sue promesse con il dono della riconciliazione e della salvezza universale.
Come
viviamo personalmente questa vigilia e quale impegno ci sollecita? La
venuta storica del Messia ci conferma che Dio ha scelto la sua «casa»
tra noi, nel corpo di Gesù, suo Figlio (cfr. Gv 1,14). Egli dimora
con il suo popolo non in modo passeggero, ma stabilmente (cfr. Ap
7,15; 12,2; 13,6; 21,3). Se nell'Antico Testamento il luogo ideale
della presenza di Dio erano il tempio o la tenda (cfr. Es 25,8;
40,35; Ez 37,27; Gì 4,17), ora la sua presenza è nella vita stessa
dell'uomo e nella carne visibile di Gesù, che la comunità dei primi
discepoli ha toccato e contemplato nella fede (cfr. 1 Gv 1,1-4).
Il
Cristo è la rivelazione e la luce del Padre, ma in modo nascosto e
umile; qualcosa di intcriore che solo gli uomini di fede, come i
profeti, i santi e Maria, possono comprendere. La sua gloria si
manifesterà in tutta la sua potenza solo in seguito, quando sulla
croce attirerà tutti a sé (cfr. Gv 12,32). Può apparire un
paradosso che la croce sia glorificazione, ma tutto diventa luminoso
se pensiamo che «Dio è amore» (1 Gv 4,10) e la sua manifestazione
è dunque là dove appare l'amore.
Anche
per noi Gesù è il centro della storia, la nostra dimora e la
pienezza di tutte le nostre aspirazioni umane?
Preghiamo
Signore
Gesù, Verbo del Padre e luce degli uomini, noi ti adoriamo in questa
vigilia natalizia e attendiamo gioiosi la tua venuta, che ancora una
volta porta a compimento le promesse di Dio. Illuminati dalla tua
luce noi crediamo che tu sei Colui che ama l'uomo e l'unico scopo
della tua vita è la salvezza di ogni uomo. La fede ci introduce in
questo mistero di vita, l'esperienza ce lo insegna e la tua Parola di
verità ci guida su questa strada di luce.
Verbo
eterno del Padre, noi vogliamo essere i primi tuoi adoratori, i
seguaci della bontà e del bene, i testimoni della tua misericordia.
Tu che non ti nascondi a nessuno, ma a tutti doni la tua luce divina,
rimani sempre la nostra vera luce, che risplende su tutta l'umanità.
Noi affrettiamo il nostro cammino verso la salvezza, verso la nuova
nascita, perché desideriamo, pur essendo la molteplicità, riunirci
in un solo amore secondo il modello dell'unità del mistero
trinitario nel quale ci hai immersi e, così, rinnovare la nostra
alleanza con te.
Come
la vergine Maria, luogo dell'incarnazione, concedici di saper
interiorizzare la tua Parola per scoprire sempre più le profondità
di questo mistero al centro di noi stessi, mistero in cui «viviamo.,
ci muoviamo ed esistiamo» (At 17,28) e divenire contemplativi come
Maria per non confondere questa Parola con il nostro stesso essere,
ma per identificarci con colei che porta il Verbo nel suo grembo e lo
genera come suo figlio.
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