Con
la quinta domenica di Quaresima ci avviciniamo al mistero della
Pasqua di Gesù, fonte e origine di tutta la liturgia cristiana.
La
trama del Vangelo di oggi è semplicissima: dopo che Gesù ha
trascorso una notte in preghiera sul monte degli ulivi, scribi e
farisei gli sottopongono a giudizio una donna adultera per essere
lapidata secondo la legge di Mosè.
Gesù
non chiede alla donna di confessare il suo peccato ma con tenerezza
infinita la guarda e dice:”Vai e non peccare più”.
Anche
noi dobbiamo presentarci a Lui per chiedere non la condanna ma il
perdono, passando così dalla morte alla vita.
In
questa domenica siamo guidati da una preghiera della liturgia siriaca tratta
da un testo di Fra Enzo Banchi “Il libro delle preghiere”.
Enzo
Bianchi è un religioso e saggista italiano, monaco laico e Priore
della comunità monastica di Bose a Magnano in provincia d Biella.
Dopo
gli studi universitari si ritira in una cascina e, dopo, i primi tre
anni di solitudine, a partire dal l'8 dicembre 1965, data della
chiusura del Concilio Vaticano II, apre le sue porte per accogliere i
primi fratelli e sorelle cattolici e protestanti. Con lui iniziano la
vita in comune nel celibato, nella preghiera e nel lavoro.
Per
due volte gli è stato chiesto se volesse essere ordinato sacerdote,
ma lui ha preferito rimanere un semplice cristiano, laico come lo
sono i monaci.
Molto
feconda è la sua vita dedicando il suo ministero stesso soprattutto
alla predicazione e alla pubblicazione di numerose opere di
spiritualità biblica, patristica, liturgica e monastica presso i
principali editori italiani e stranieri.
“”Alla
tua porta, Signore, io busso, e dal tuo tesoro invoco pietà.
Sono un peccatore che, per molti anni, ha abbandonato la tua via.
Donami di confessare i miei peccati, di fuggirli e di vivere nella
tua grazia. Alla porta di chi busseremo, Signore misericordioso, se
non alla tua? Chi abbiamo a sostenerci nelle nostre cadute, se la tua
misericordia non intercede presso di te, o re alla cui maestà si
prostrano anche i re?
Padre,
Figlio e Spirito Santo, sii per noi una cittadella levata, un rifugio
contro i perversi che ci combattono e Contro le potenze. Proteggici
all'ombra delle tue misericordie, quando i buoni saranno separati dai
malvagi.
Il
canto della nostra preghiera sia una chiave che apre
la porta del cielo; e gli arcangeli si dicano nelle loro schiere:
Come dev'essere dolce il canto degli umani perché il Signore
esaudisca così presto le loro invocazioni! “””
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