In
questo venerdì di metà Quaresima offriamo ai nostri lettori la
riflessione e la preghiera del Salmo 6.
E'
un salmo scritto certamente da Davide, perché porta l'impronta della
sua personalità violenta e, insieme, tenerissima.
Il
saluto è detto “del malato” perché è un piccolo poema sulla
situazione di un malato che con la supplica e con la preghiera
irrompe improvvisamente in un grido di salvezza.
Sant'Agostino,
quasi alla fine della sua vita, si fece scrivere sulle pareti della
sua stanza questo salmo, insieme agli altri sei penitenziali e morì
pregandoli.
""" Signore,
non punirmi nella tua ira,
non castigarmi nel tuo furore.
Pietà di me, Signore, sono sfinito;
guariscimi, Signore: tremano le mie ossa.
Trema tutta l'anima mia.
Ma tu, Signore, fino a quando?
Ritorna, Signore, libera la mia vita,
salvami per la tua misericordia.
Nessuno tra i morti ti ricorda.
Chi negli inferi canta le tue lodi?
Sono stremato dai miei lamenti,
ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio,
bagno di lacrime il mio letto.
I miei occhi nel dolore si consumano,
invecchiano fra tante mie afflizioni.
Via da me, voi tutti che fate il male:
il Signore ascolta la voce del mio pianto.
Il Signore ascolta la mia supplica,
il Signore accoglie la mia preghiera.
Si vergognino e tremino molto tutti i miei nemici,
tornino indietro e si vergognino all’istante."""
non castigarmi nel tuo furore.
Pietà di me, Signore, sono sfinito;
guariscimi, Signore: tremano le mie ossa.
Trema tutta l'anima mia.
Ma tu, Signore, fino a quando?
Ritorna, Signore, libera la mia vita,
salvami per la tua misericordia.
Nessuno tra i morti ti ricorda.
Chi negli inferi canta le tue lodi?
Sono stremato dai miei lamenti,
ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio,
bagno di lacrime il mio letto.
I miei occhi nel dolore si consumano,
invecchiano fra tante mie afflizioni.
Via da me, voi tutti che fate il male:
il Signore ascolta la voce del mio pianto.
Il Signore ascolta la mia supplica,
il Signore accoglie la mia preghiera.
Si vergognino e tremino molto tutti i miei nemici,
tornino indietro e si vergognino all’istante."""
Per meditare questo salmo, lo si può dividere in tre parti:
-
La prima parte (v.1-6) è una preghiera dell'uomo sofferente che si
rivolge a Dio con lamenti e richieste fiduciose: “non punirmi …,
non castigarmi…, pietà di me …., risanami …., volgiti a
liberarmi … , salvami… .” In tutte queste espressioni, l'uomo
si sente venir meno, si sente di non farcela, si sente schiacciato,
ma confida pienamente in Dio, perché sa di essergli vicino.
-
Nella seconda parte (v. 7-8) l'uomo ritorna su se stesso, si
contempla, si guarda e riflette su come si è ridotto. “sono
stremato …, inondo di pianto …, irroro il mio letto di lacrime…,
i miei occhi si consumano…, invecchio …”
-
La terza parte del salmo presenta un cambiamento improvviso: il
salmista emette un grido di gioia perché il Signore ha ascoltato la
voce del suo lamento; ha accolto la sua preghiera e dall'invocazione
disperata passa alla certezza che Dio non lo ha abbandonato nell'ora
della prova, ma lo ascolta e lo salva.
Dal
Vangelo di Giovanni
“Ora
l'anima mia è turbata, e che devo dire? Padre salvami da quest'ora?
Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome!
“
Preghiera
O
Dio, che ami la pietà e la misericordia, che doni la vita e vinco la
morte, guarda la tua Chiesa afflitta da tante ferite, e rinnovala
nella resurrezione del Figlio tuo. Amen.
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