sabato 23 gennaio 2016

GRADINI DI SANTITA'


In questa domenica siamo chiamati a riflettere sull'importanza della Parola di Dio che non è lettera morta ma ha un senso per noi qui ed oggi in quanto è Dio stesso che ci parla e ci indica la via da seguire.
Le letture odierne ci aiutano a scoprire e a riconoscere i diversi carismi presenti nella comunità e invitano ciascuno di noia a metterli a frutto per il bene dei fratelli.
All'inizio dell'Anno Santo della Misericordia siamo invitati a formare, malgrado le nostre diversità, un solo popolo e un solo corpo: quello di CRISTO.
In questa domenica ci viene in aiuto un abate cistercense inglese di primaria importanza vissuto tra il 1110 e il 1167 : AELREDO DI RIEVAULX.
Scrisse numerosi testi di spiritualità fra i quali ricordiamo:"Lo specchio della carità", "L'amicizia spirituale","Gesù a dodici anni" e le Omelie.

Oggi proponiamo alla nostra riflessione l'omelia 26 sul profeta Isaia.

Veramente, fratelli miei, quando il turbamento interiore o le angustie ci abbattono, troviamo nelle Sante Scritture la consolazione di cui abbiamo bisogno. «Tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza» (Rm 15,4). Ve l'assicuro: non può sopraggiungere alcuna contrarietà, alcuna tristezza, alcuna amarezza che, dal momento in cui si apre a noi il testo sacro, non svanisca presto o non sia resa sopportabile. Si tratta del campo ove Isacco si reca al tramonto per meditare; e Rebecca, venuta a incontrarlo calma con la sua dolcezza il dolore che lo aveva afferrato (Gen 24,84).

Quante volte, o Gesù, il giorno declina e viene la notte! Quante volte tutto mi è amaro e tutto quel che vedo mi diventa un peso ! Se qualcuno parla, lo ascolto con pena, II mio cuore si è indurito come una pietra. Che fare in momenti simili? Esco per meditare in campagna, apro il libro sacro, leggo e imprimo in questa cera i miei pensieri. Ed ecco che Rebecca - cioè la tua grazia, Signore - viene subito verso di me, con la sua luce dissipa le mie tenebre, scaccia il dolore, spezza la mia durezza. Come sono da compiangere coloro che, afflitti dalla tristezza, non entrano in questo campo onde trovarvi la gioia!

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