La
Croce è il “distintivo” della regalità di Gesù. Il Cristo
crocifisso non ha cariche onorifiche, né dignità, né segni
particolari, né potere umano di nessuna sorta. Eppure egli ha un
potere infinito, quello sulla vita e sulla morte.
Alla
fine dell’anno liturgico siamo invitati a fissare lo sguardo su
Gesù, re dell’universo. Il cammino fatto, di domenica in domenica,
ci conduce a rendere feconda nella vita della Chiesa, e in quella
personale, la signoria di Gesù e la sua potenza di risurrezione. In
questo anno C siamo sollecitati a guardare a Gesù con lo sguardo del
ladrone che muore in croce confessando la sua fede (Vangelo).
Sulle sue labbra c’è la più alta professione di fede in Luca,
perché egli affida la sua vita a un uomo che sta morendo insieme a
lui e come lui. Ecco la sua fede: intuisce che Gesù ci salva non
salvando se stesso, ma donando la sua vita per tutti. Egli regna
attraverso il dono della propria vita nell’amore.
In Cristo si rivela una regalità del tutto diversa da quella del mondo. Una diversità già annunciata in Davide (I Lettura), chiamato a essere un re diverso, perché re-pastore, che non spadroneggia sul gregge, ma lo pasce e lo nutre. Ora Gesù, dalla croce, ci nutre con la sua vita, perché egli è, come ricorda Paolo nella II Lettura, il «primogenito di quelli che risorgono dai morti » e in lui, con tutte le creature, troviamo sussistenza. Per sempre!
Fr Luca Fallica, Comunità SS.ma Trinità a Dumenza – LA DOMENICA
In Cristo si rivela una regalità del tutto diversa da quella del mondo. Una diversità già annunciata in Davide (I Lettura), chiamato a essere un re diverso, perché re-pastore, che non spadroneggia sul gregge, ma lo pasce e lo nutre. Ora Gesù, dalla croce, ci nutre con la sua vita, perché egli è, come ricorda Paolo nella II Lettura, il «primogenito di quelli che risorgono dai morti » e in lui, con tutte le creature, troviamo sussistenza. Per sempre!
Fr Luca Fallica, Comunità SS.ma Trinità a Dumenza – LA DOMENICA
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