Papa
Francesco conclude oggi,
domenica 20 novembre, nella solennità di Cristo RE, l’Anno
Santo straordinario della misericordia. Iniziato l’8 dicembre 2015,
questo Anno è stato ricco di appuntamenti ecclesiali.
Per
ricordarlo negli anni a venire, il Pontefice ha invitato a costruire
un “monumento” in ogni diocesi, un’opera strutturale di
misericordia: un ospedale, una casa per anziani, per bambini
abbandonati, una scuola dove non ci fosse, una casa per recuperare i
tossicodipendenti.
Sarebbe
un modo per lasciare come un ricordo vivente, un'opera di
misericordia concreta, una “piaga di Gesù vivente”, come Papa
Bergoglio ha detto, nella veglia di preghiera presieduta in piazza
San Pietro, sabato pomeriggio 2 aprile, nella vigilia della festa
della Divina misericordia e nell’XI anniversario della morte di san
Giovanni Paolo II.
L’Anno
Santo è stata un’occasione importante per riscoprire il Volto
compassionevole di Cristo e per mettere l’accento sulla necessità
di esprimere con le opere concrete la misericordia professata a
parole. Solidarietà e amore verso i fratelli che devono coniugarsi
con la tutela e la salvaguardia del creato, come ha sottolineato
ancora Papa Francesco nella sua enciclica “Laudato sì'”.
L’Anno
Santo, infatti, dovrebbe lasciare ai posteri anche un “messaggio”
ecologico per testimoniare che la terra è strettamente solidale con
l’uomo che per primo deve rispettarla.
Nicola
Gori
– LA
DOMENICA
Nicola Gori – LA DOMENICA
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