sabato 24 dicembre 2016

GLI AUGURI DEL PARROCO


E’ nato per noi un bambino, un figlio ci è stato donato”
(Is 9,6)

Carissimi,

oggi il Figlio di Dio si è fatto uomo. Grazie a lui il cielo si è riversato sulla terra, l’eterno ha fatto irruzione nella storia, il grande e perenne giorno è venuto nel nostro giorno temporaneo e breve, l’attesa ha avuto il suo compimento, la promessa di Dio si realizzata oltre ogni nostra previsione.
Quanto più prendiamo consapevolezza di questo ineffabile mistero che oggi si rivela all’orizzonte di tutta l’umanità, tanto più sentiamo forte il bisogno di chiederci: perché questo evento si è compiuto? Cosa ha spinto Dio, il tre volte santo, ad umiliarsi tino a prendere su di sé tutta la povertà della nostra condizione umana?
Dall’insieme della Rivelazione, particolarmente dalla Parola che abbiamo ascoltato, emerge chiaramente che l’unico motivo che ha spinto il Verbo a farsi carne è l’amore per il genere umano, per ciascuno di noi.
Il Natale di Gesù è la manifestazione piena dell’amore di Dio per noi» e la prova più evidente che, nonostante tutto, l’Altissimo è perennemente e follemente innamorato di ogni uomo, fino al punto da rivelarsi come l’Emmanuele, il partner della esistenza umana.
Le conseguente di quest’evento straordinario che oggi stiamo celebrando, costituito dalle nozze tra il Figlio di Dio e l’umanità, sono mirabili:
Dio si unisce indissolubilmente a ciascuno di noi. Dice S. Grillo: “II Verbo, nato secondo la carne da una donna, si è appropriato del corpo preso da lei per stabilire se stesso in noi mediante un’unione indissolubile”;
tutti noi veniamo innalzati alla dignità sublime dei figli di Dio.
Quale grazia più evidente Dio avrebbe potuto far brillare ai nostri occhi? Aveva un Figlio Unigenito e ne ha fatto il figlio dell’uomo e, in cambio, d’un figlio dell’uomo ha fatto un figlio di Dio” (S. Agostino);
la nostra storia, segnata irreparabilmente dal peccato di Adamo, diventa storia di salvezza perché in essa è scoccato l’istante eterno dell’Amore incarnato, il quale la orienta decisamente verso la pienezza dei cicli nuovi e della terra nuova che da oggi sono per sempre inaugurati.
Per sperimentare personalmente quanto ìl mistero odierno ci rivela ed offre, perché la nostra vita sia un interminabile giubileo, è indispensabile che ognuno di noi permetta al Signore Gesù di nascere nel proprio essere ed esistere, perché sia lui a vivere per sempre in noi.
I segni che garantiscono e provano il reale accadimento del Natale del Signore nella nostra esistenza sono:
la gioia. Chi, con l’aiuto dello Spirito Santo, entra e vive perennemente nel mistero del Natale non può che sperimentare la gioia vera, piena e duratura;
la speranza. Quanto più crediamo all’Emmanuele e ci lasciamo travolgere dal suo eterno amore, tanto più siamo riscattati dal pessimismo, esistenziale, dal pericolo del non senso, dal dramma della disperazione. Il meraviglioso e sconcertante evento della Incarnazione di Dio nella nostra umanità e la sua irruzione nella storia ribadisce la certezza che se lui e con noi, da oggi in poi, niente e nessuno potrà essere contro dì noi;
l’impegno nella testimonianza. Se ci oggi rendiamo veramente disponibili a dare al Signore la possibilità di porre la sua tenda nella nostra povera esistenza e di conseguenza entriamo nella pienezza della vita divina, tanto da essere realmente “di casa” nel mistero della Trinità santa, sentiremo il bisogno struggente di correre sulle strade del mondo per annunziare ad ogni uomo Colui che fa nuove tutte le cose e riempie del suo amore straordinario, e perciò unico, l’ordinarietà dell’esistenza, la quale diventa così un vero giubileo, che inizia nel tempo e si compie nell’eternità beata.


Buon Natale!

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