La
fisionomia di questo giorno è presto delineata: apre il tempo
quaresimale, si caratterizza per il rito delle Ceneri.
Partiamo
da quest’ultimo: che significa un pò di polvere posta sul capo di
ciascuno? Due cose, essenzialmente espresse dalle due formule
alternative che l’accompagnano.
- Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai. La vita è breve e svanisce come un sogno. D’altronde il tempo è prezioso perché è lo spazio in cui ci disponiamo per l’eternità. Quindi va utilizzato con alacrità. E alle cose che passano non bisogna aggrapparsi; l’apostolo Paolo dice di servircene “come se non ce ne servissimo, perché il tempo è breve”.
- Convertitevi e credete al vangelo. È un appello pressante che, come uno squillo di tromba, attraversa tutta la liturgia. E occorre accoglierlo subito, perché “questo è il momento favorevole…..il giorno della salvezza”. Si tratta dei quaranta giorni che Dio ci offre come spazio di grazia per cambiare vita e così arrivare con il cuore purificato a celebrare la Pasqua. Non devono passare invano; non devono banalizzare questa divina iniziativa. Ora il Signore mi chiama: e se poi tacesse? Ora bussa alla porta: e se non tornasse?
Le
componenti maggiori di questo appello, come si rilevano dei testi
biblici e liturgici, sono le seguenti:
Invito
al pentimento: devo
rientrare in me stesso, vedere coraggiosamente quello che non va e
condannarlo, e gridare al Signore: “ho peccato….abbi pietà”
(Salmo resp.)
Invito
all’interiorità:
bisogna partire dal cuore per cambiare la vita. Se non cambia il
cuore non cambia nulla. Dice il profeta Gioele: “laceratevi il
cuore e non le vesti”. Naturalmente una volta mutati gli
atteggiamenti interiori cambia anche la condotta esterna. Cambia la
persona.
Appello
all’autenticità: essa
è il contrario del formalismo e dell’ostentazione che erano
tipiche dei farisei e continuano a dominare il nostro mondo. Bisogna
fare “cose vere: vere perché sgorgano dal cuore. Questo vale
anzitutto per i tre fondamentali impegni quaresimali: preghiera,
digiuno, opere di carità. Vanno compiute “sotto lo sguardo del
Padre che vede nel segreto”e non per essere visti dagli uomini.
Appello
alla riconciliazione: “riconciliatevi
con Dio”. Apritevi cioè a un nuovo rapporto di comunione con lui.
Chi ci ha riconciliati è stato il sangue di Gesù: ma bisogna
accogliere in sé la grazia e la potenza di quel sangue. Coloro che
si lasciano riconciliare con il Padre riusciranno ad essere testimoni
credibili della misericordia nelle relazioni con i fratelli.
Appello
a un impegno ascetico esigente: è
qual complesso di privazioni volontariamente scelte e attuate che ci
rendono più forti contro lo spirito del male, ci aiutano a vincere
il nostro egoismo, che ci chiude tristemente in noi stessi,
guariscono le ferite interiori inferte dal peccato e aprono così la
strada a un profondo rinnovamento, a una vita rinnovata a immagine
del Signore Risorto.
Buona
Quaresima!
Don
Piero De Santis
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