Carissimi,
nell’indire il Giubileo della Misericordia, Papa Francesco ha esortato a porre particolare attenzione alle sofferenze del mondo, a dare voce a chi non ha voce a causa dell’indifferenza, ad aprire il nostro cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, a stringere le loro mani perché sentano il calore della nostra presenza, a «portare una parola e un gesto di consolazione», ad «annunciare la liberazione a quanti sono prigionieri delle nuove schiavitù» e a «restituire dignità a quanti ne sono stati privati».
Questo invito interpella tutti noi!
nell’indire il Giubileo della Misericordia, Papa Francesco ha esortato a porre particolare attenzione alle sofferenze del mondo, a dare voce a chi non ha voce a causa dell’indifferenza, ad aprire il nostro cuore a quanti vivono nelle più disparate periferie esistenziali, a stringere le loro mani perché sentano il calore della nostra presenza, a «portare una parola e un gesto di consolazione», ad «annunciare la liberazione a quanti sono prigionieri delle nuove schiavitù» e a «restituire dignità a quanti ne sono stati privati».
Questo invito interpella tutti noi!
In un tempo caratterizzato da flussi straordinari di migranti che fuggono da guerre, fame, disastri ambientali e persecuzioni di ogni tipo nelle loro terre di origine e sono «in cammino verso una speranza di vita», la CEI chiede un’attenzione speciale a forme e percorsi di accoglienza e di riconciliazione. Questo, tuttavia, non deve farci dimenticare le cause della fuga dei migranti che arrivano nelle nostre comunità e deve quindi rafforzare il nostro impegno a garantire nei Paesi di provenienza l’accesso a beni e servizi essenziali, come terra, acqua, lavoro, educazione e salute.
Nel riconoscimento del “diritto di rimanere nella propria terra” Papa Francesco invita tutti noi ad adoperarsi anche per una solidarietà concreta proprio nelle terre d’origine dei migranti: questo rappresenta un’importante occasione di collaborazione e valorizzazione delle esperienze e competenze di cooperazione internazionale presenti a livello nazionale e diocesano.
L’impegno a sostenere le Microrealizzazioni Giubilari va, quindi, nelle due direzioni: garantire adeguate condizioni di accoglienza e contribuire alla rimozione delle cause che spingono alla fuga dai propri luoghi di origine.
Pertanto, accogliendo l’invito di Papa Francesco, ogni
comunità parrocchiale si adopererà sia con adeguati momenti di
informazione e di preghiera, sia con una raccolta fondi, a partecipare
alla Quaresima di Carità 2016, per la realizzazione di
Microprogetti in MALI, nella Diocesi di Segou per un allevamento di
polli; in BURKINA FASO, nella Diocesi di Kaya per un pozzo nel villaggio
di Kiosablego; in TOGO, nella Diocesi di Kpalime, per l’acquisto di
medicinali per il centro sanitario.
Auguro a tutti voi di vivere in questo tempo di Quaresima, camminando sulle strade della preghiera, della fraternità e della carità.
Auguro a tutti voi di vivere in questo tempo di Quaresima, camminando sulle strade della preghiera, della fraternità e della carità.
Nardò, 4 febbraio 2016
Don Giampiero Fantastico
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