«Nel
nome della Misericordia» è il tema della 90a Giornata Missionaria
Mondiale perché, come scrive Papa Francesco nella Bolla di indizione
del Giubileo Straordinario della Misericordia che volge al termine,
«gli anni a venire siano intrisi di misericordia per andare incontro
ad ogni persona portando la bontà e la tenerezza di Dio! A tutti,
credenti e lontani, possa giungere il balsamo della misericordia come
segno del Regno di Dio già presente in mezzo a noi» (Misericordiae
Vultus, 5).
GESÙ
di Nazareth, Missionario del Padre, con la sua parola, con i suoi
gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio. Il
popolo di Dio ha la missione di manifestare all’umanità il Volto
crocifisso e glorioso di Cristo perché tutti facciano esperienza del
cuore misericordioso del Padre.
In un mondo lacerato da lotte e discordie la comunità dei credenti è chiamata a testimoniare la forza del perdono affinché si realizzi fin da ora il Regno di pace e fraternità.
Alla comunità dei figli di Dio non deve mai mancare il coraggio di prendere su di sé, come ha fatto Gesù, il peso delle miserie dell’umanità: cercando, accogliendo, abbracciando, perdonando quanti il mondo ha designato come scarto. Questa Chiesa missionaria deve avere le porte sempre spalancate, pronta a praticare la medicina della compassione perché coloro che sono stati feriti dal male possano guarire e rialzarsi. I discepoli missionari del Risorto sono inviati a portare fino ai confini del mondo, nelle periferie esistenziali e più lontane, con parole ed opere, la gioiosa notizia che Dio è ricco di Misericordia per tutti.
Don Michele Autuoro, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie
In un mondo lacerato da lotte e discordie la comunità dei credenti è chiamata a testimoniare la forza del perdono affinché si realizzi fin da ora il Regno di pace e fraternità.
Alla comunità dei figli di Dio non deve mai mancare il coraggio di prendere su di sé, come ha fatto Gesù, il peso delle miserie dell’umanità: cercando, accogliendo, abbracciando, perdonando quanti il mondo ha designato come scarto. Questa Chiesa missionaria deve avere le porte sempre spalancate, pronta a praticare la medicina della compassione perché coloro che sono stati feriti dal male possano guarire e rialzarsi. I discepoli missionari del Risorto sono inviati a portare fino ai confini del mondo, nelle periferie esistenziali e più lontane, con parole ed opere, la gioiosa notizia che Dio è ricco di Misericordia per tutti.
Don Michele Autuoro, Direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie
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