giovedì 24 dicembre 2015

NATALE DEL SIGNORE


La parola di Dio ci ha condotti durante l’Avvento a scoprire chi è “colui che doveva venire”: è Gesù Cristo, il Figlio di Dio; è il Salvatore, colui che nell’Incarnazione è diventato il “Dio con noi”. Il mistero del Natale, dunque, è già stato spiegato alla nostra mente. Oggi, nel giorno luminoso della solennità, non dobbiamo indugiare nelle spiegazioni, ma solo abbandonarci a una contemplazione gioiosa e riconoscente del mistero del Dio fatto uomo.
A ciò ci esorta la liturgia con le letture bibliche che saranno proclamate. Esse sono più corte e più semplici del solito, quasi per dire che il mistero è troppo grande per poterlo racchiudere in parole. La parola sembra quasi spegnersi di fronte all’evento: Oggi è nato per noi il Signore. Isaia grida: Dite alla figlia di Sion: ecco, il tuo salvatore è qui!; noi diciamo: dite alla Chiesa e a tutto il mondo: Ecco, il tuo Salvatore è qui! Colui che aspettavi è venuto; non c’è da attendere un altro; egli porta con sé il dono che è la vita nuova, la luce, la pace, lui stesso.
Che cosa ha portato di nuovo il Signore venendo nel mondo?, si sentivano domandare i primi cristiani e rispondevano: “Ha portato tutta la novità portando se stesso” (S. Ireneo). Lui stesso è la grande novità del mondo.
Dunque con Gesù inizia un’era nuova per il mondo; anche il tempo si rinnova e comincia ad essere contato da questa data; non più dalla fondazione di Roma, ma dalla nascita di Cristo. Il capostipite di questa umanità nuova è Gesù stesso, il nuovo Adamo, il primogenito tra molti fratelli. Grazie alla sua parola e al suo Spirito che ci hanno purificato, anche noi possiamo essere ormai uomini nuovi , rigenerati per una speranza viva, come bambini appena nati che hanno intatte davanti a sé tutte le possibilità per fare della nostra vita qualcosa di grande e di bello.
Il nostro primo incontro col Natale nella liturgia deve dunque aprirsi alla gioia: “Non c’è spazio per la tristezza – scrive S. Leone Magno – nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e porta alla gioia a delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti. Esulti il santo, perché si avvicina il premio, gioisca il peccatore, perché gli è offerto il perdono; riprende coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita”.

Buon Natale

                    Don Piero De Santis

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