domenica 24 aprile 2016

Giornata di solidarietà con l'Ucraina

Domenica 24 aprile in tutte le parrocchie si svolge una colletta in solidarietà con l’Ucraina, come chiesto da Papa Francesco lo scorso 3 aprile nel Regina Coeli. Le comunità cattoliche di tutta Europa consegneranno alla Segreteria di Stato le offerte raccolte durante tutte le Messe; tali proventi, insieme ad una consistente somma di denaro messa a disposizione dallo stesso Santo Padre, saranno destinati dal Pontificio Consiglio “Cor Unum” alle emergenze umanitarie delle martoriate popolazioni ucraine.

Il conflitto armato nell'Ucraina orientale ha avuto inizio nella primavera del 2014 e, nonostante il cessate-il-fuoco del settembre 2015, ancora perdura, con vittime soprattutto causate dall'enorme quantità di mine non rimosse e dagli spari incessanti dell'artiglieria. I morti accertati sono circa 9.000, cui si aggiungono dispersi e prigionieri, spesso illegalmente detenuti. La situazione di instabilità, l'incessante minaccia armata ed il conseguente dilagare di bande annate incontrollate sottopongono la popolazione a gravi disagi, non solo all'interno dei territori direttamente colpiti, ma in tutto il Paese. Il quadro è peggiorato dalla situazione economica generale, in preda ad una pesante inflazione che riduce drasticamente il potere di acquisto: oltre 500.000 persone hanno urgente necessità di cibo. Si contano oltre un milione e mezzo di sfollati interni.
Nelle zone più direttamente interessate dalla guerra i maggiori bisogni sono nel settore sanitario: più di 120 centri sanitari sono stati danneggiati o distrutti. Sono particolarmente a rischio le donne incinte e partorienti, mentre il pericolo della diffusione di AIDS e tubercolosi è molto alto. Mancano anestetici e le operazioni vengono spesse eseguite senza anestesia. Laddove alcuni farmaci sono reperibili (molte farmacie sono state chiuse), il loro prezzo ha raggiunto livelli proibitivi.
Nelle regioni che maggiormente risentono del conflitto risiedono attualmente, con gravissimi disagi, circa tre milioni di persone, la cui maggioranza è composta da anziani, che non sono stati in grado di lasciare la zona dei combattimenti.
Per quanto riguarda le abitazioni, da 12.000 a 15.000 case sono state danneggiate, più di 1.000 completamente distrutte. La situazione sarà particolarmente drammatica nel periodo autunnale e invernale a causa delle rigide temperature.
Un gran numero di bambini non può frequentare la scuola. 200.000 hanno trovato rifugio nelle regioni dell'Ucraina al di fuori delle aree colpite: un bambino su quattro è dunque uno sfollato. Molti sono colpiti da gravi forme di trauma psicologico, a causa delle violenze di cui sono stati testimoni o che hanno sperimentato: alcuni hanno persino perso la capacità di leggere e scrivere.
Lo stato di conflitto costituisce la principale difficoltà nella ricerca di una soluzione alla crisi umanitaria. In particolare vigono limitazioni all'importazione di beni commerciali, compresi i medicinali, nonché ingenti difficoltà per l'arrivo di aiuti internazionali nei territori più martoriati.
A fronte di questi ingenti problemi, la società reagisce con una straordinaria capacità di resistenza. La rete di aiuto maggiormente funzionante sul territorio è quella costituita dalle confessioni religiose. Tra queste anche i cattolici, che in Ucraina sono circa il 10% della popolazione e rappresentano una piccola minoranza nell'area più colpita, sono pienamente mobilitati per l'assistenza ai bisognosi, pur non riuscendo a fronteggiare la vastità dei bisogni più urgenti.
La Santa Sede sta predisponendo al riguardo interventi specifici che vadano a beneficio dell'intera popolazione, senza distinzione di appartenenza religiosa o confessionale, allo scopo di venire incontro all'emergenza umanitaria, specialmente nelle aree più critiche. Per questo è in allestimento un meccanismo per la raccolta e la scelta dei progetti da finanziare, mediante un'apposita Commissione in loco, incaricata di vagliarli; il Pontificio Consiglio "Cor Unum" si occuperà di approvare e valutare la gestione tecnica dei fondi, di cui sarà data opportuna rendicontazione.

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