domenica 10 aprile 2016

GRADINI DI SANTITA'

Il Vangelo di questa terza domenica di Pasqua ci riporta ad un altro incontro con Gesù Risorto. Questa volta le circostanze sono diverse perché i discepoli non sono chiusi in una casa ma sono tornati alla loro terra e hanno ripreso la loro attività.

Il racconto di Giovanni è ricco di un vivace simbolismo sacramentale ed ecclesiale. Pietro può trarre a terra la rete piena di pesci soltanto dopo essersi gettato nelle acque del lago ed essere da esse risalito. L'allusione è al battesimo, che ci immerge nelle acque (secondo il rito antico) per poi farci risalire, per significare la nostra partecipazione sacramentale alla morte di Gesù e alla sua risurrezione. Ora, grazie alla Pasqua, possiamo camminare in una vita nuova.
Subito dopo, Gesù invita i discepoli a mangiare, prende il pane e lo da loro, come pure il pesce. Ecco l'allusione all'Eucaristia. Inoltre la rete che Pietro trascina non si squarcia, benché fosse piena di centocinquantatré grossi pesci. L'integrità della rete sembra simboleggiare l'unità della Chiesa.
E se Pietro sa quanti pesci ci sono nella rete, vuoi dire che li ha contati a uno a uno, segno di un amore personale che conosce il volto e il nome di ciascuno. L'unità della comunità cristiana non è indistinta o indifferenziata: conosce e ama ognuno nella sua personale differenza, con i suoi limiti e i suoi doni. È molto raffinato il gioco narrativo dell'autore di questa pagina. Ci invita a riconoscere il Risorto, e a gridare a nostra volta «È il Signore!», incontrandolo e facendo viva esperienza di lui nell'unità della comunione ecclesiale, attraverso i sacramenti della nostra relazione con il Cristo vivente per sempre, quali il Battesimo e l'Eucaristia.

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