domenica 3 aprile 2016

II DOMENICA DI PASQUA: Commento

La piena adesione di fede rende possibile, generosa, feconda la nostra appartenenza a Cristo. Occorre ricreare nelle singole comunità cristiane una differente area vitale: luoghi di culto da trasformare in luoghi del perdono, dell’annuncio evangelico, della carità, dell’accoglienza, dell’aiuto al fedele esitante e all’uomo in ricerca. La comunità apostolica 
(I Lettura) è protesa a testimoniare la sua fede nel Risorto: i discepoli del Signore, sebbene poco numerosi, attirano le folle. Conquistati dalla loro fede e dai miracoli operati nel nome del Risorto, molti si convertivano.
E cresceva il numero dei credenti! Una provocazione che ci tocca da vicino: l’annuncio del Vangelo è oggi affidato a ciascuno di noi. San Giovanni (II Lettura), esiliato a Patmos, ci offre la visione che prova che la figura gloriosa del Risorto è al centro della comunità cristiana. La sua vittoria sul peccato e sulla morte è certa e definitiva. La sera di Pasqua il Cristo risorto appare ai discepoli riuniti nel cenacolo (Vangelo) e li rassicura che è proprio lui, risuscitato e vivo. Prima di lasciarli conferisce loro il potere di perdonare i peccati. 

Domenico Brandolino, ssp

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