sabato 5 marzo 2016

GRADINI DI SANTITA'

Con la quarta domenica di Quaresima, detta della letizia, entriamo nel pieno dell'Anno Giubilare e nel vero significato di questo periodo di grazia e di misericordia.
Oggi è la domenica della gioia e ci vene in aiuto e a conforto il testo del Vangelo dedicato al figliol prodigo.
E' una delle tre parabole in cui siamo chiamati a riflettere e sperimentare l'immenso amore di Dio e la sua misericordia.
Il figlio prodigo che si allontana dalla casa del padre è ciascuno di noi che, con il peccato, esce dalla comunione con Dio e rompe ogni legame con il Signore in attesa di un ripensamento e di un ritorno.
Ma il nostro Dio non si stanca di aspettare,aspetta questo nostro ritorno fino all'ultimo istante della nostra vita e ci attende sull'uscio del paradiso per donarci la felicità senza fine .
Sta a noi ritornare e chiedere questo perdono con un profondo e radicale cambiamento di vita,vivendo in sintonia con la volontà di Dio che è tenerezza e amore.
Anche noi ,come il figliol prodigo ci dobbiamo alzare dalla nostra depressione spirituale,dalla mancanza di speranza di amore e di gioia e riabbracciamo il PADRE.
Non prendiamo esempio dal figlio maggiore,geloso e risentito per il ritorno del fratello al quale il padre dedica un festa senza paragoni e senza precedenti.
In questa domenica vogliamo pregare con San Tommaso D'Aquino, un frate domenicano vissuto tra il 1225e il 1274. Esponente della Scolastica è stato definito dai suoi contemporanei Doctor Angelicus e rappresenta uno dei pilasti teologici e filosofici della Chiesa Cattolica.
Fu allievo di Sant'Alberto Magno che lo difese quando i suoi compagni lo definivano"il bue muto"dicendo:"Io vi dico, questo bue muggirà, i suoi muggiti si udranno da un'estremità all'altra della terra!"

Mio Dio, non dimenticarti di me,
quando io mi dimentico di te.
Non abbandonarmi, Signore,
quando io ti abbandono.
Non allontanarti da me,
quando io mi allontano da te.
Chiamami se ti fuggo,
attirami se ti resisto,
rialzami se cado.
Donami, Signore, Dio mio,
un cuore vigile
che nessun vano pensiero porti lontano da te,
un cuore retto
che nessuna intenzione perversa possa sviare,
un cuore fermo
che resista con coraggio ad ogni avversità,
un cuore libero
che nessuna torbida passione possa vincere.
Concedimi, ti prego, una volontà che ti cerchi,
una sapienza che ti trovi,
una vita che ti piaccia,
una perseveranza che ti attenda con fiducia
e una fiducia che alla fine giunga a possederti.

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