domenica 13 marzo 2016

GRADINI DI SANTITA'

Con la quinta domenica di Quaresima ci avviciniamo al mistero della Pasqua di Gesù, fonte e origine di tutta la liturgia cristiana.
La trama del Vangelo di oggi è semplicissima: dopo che Gesù ha trascorso una notte in preghiera sul monte degli ulivi, scribi e farisei gli sottopongono a giudizio una donna adultera per essere lapidata secondo la legge di Mosè.
Gesù non chiede alla donna di confessare il suo peccato ma con tenerezza infinita la guarda e dice:”Vai e non peccare più”.
Anche noi dobbiamo presentarci a Lui per chiedere non la condanna ma il perdono, passando così dalla morte alla vita.
In questa domenica siamo guidati da una preghiera della liturgia siriaca tratta da un testo di Fra Enzo Banchi “Il libro delle preghiere”.
Enzo Bianchi è un religioso e saggista italiano, monaco laico e Priore della comunità monastica di Bose a Magnano in provincia d Biella.
Dopo gli studi universitari si ritira in una cascina e, dopo, i primi tre anni di solitudine, a partire dal l'8 dicembre 1965, data della chiusura del Concilio Vaticano II, apre le sue porte per accogliere i primi fratelli e sorelle cattolici e protestanti. Con lui iniziano la vita in comune nel celibato, nella preghiera e nel lavoro.
Per due volte gli è stato chiesto se volesse essere ordinato sacerdote, ma lui ha preferito rimanere un semplice cristiano, laico come lo sono i monaci.
Molto feconda è la sua vita dedicando il suo ministero stesso soprattutto alla predicazione e alla pubblicazione di numerose opere di spiritualità biblica, patristica, liturgica e monastica presso i principali editori italiani e stranieri.

“”Alla tua porta, Signore, io busso, e dal tuo tesoro invoco pietà. Sono un peccatore che, per molti anni, ha abbandonato la tua via. Donami di confessare i miei peccati, di fuggirli e di vivere nella tua grazia. Alla porta di chi busseremo, Signore misericordioso, se non alla tua? Chi abbiamo a sostenerci nelle nostre cadute, se la tua misericordia non intercede presso di te, o re alla cui maestà si prostrano anche i re?
Padre, Figlio e Spirito Santo, sii per noi una cittadella levata, un rifugio contro i perversi che ci combattono e Contro le potenze. Proteggici all'ombra delle tue misericordie, quando i buoni saranno separati dai malvagi.

Il canto della nostra preghiera sia una chiave che apre la porta del cielo; e gli arcangeli si dicano nelle loro schiere: Come dev'essere dolce il canto degli umani perché il Signore esaudisca così presto le loro invocazioni! “””

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