venerdì 4 marzo 2016

I SALMI DELLA MISERICORDIA

In questo venerdì di metà Quaresima offriamo ai nostri lettori la riflessione e la preghiera del Salmo 6.

E' un salmo scritto certamente da Davide, perché porta l'impronta della sua personalità violenta e, insieme, tenerissima.

Il saluto è detto “del malato” perché è un piccolo poema sulla situazione di un malato che con la supplica e con la preghiera irrompe improvvisamente in un grido di salvezza.

Sant'Agostino, quasi alla fine della sua vita, si fece scrivere sulle pareti della sua stanza questo salmo, insieme agli altri sei penitenziali e morì pregandoli.
""" Signore, non punirmi nella tua ira,
non castigarmi nel tuo furore.

Pietà di me, Signore, sono sfinito;
guariscimi, Signore: tremano le mie ossa.

Trema tutta l'anima mia.
Ma tu, Signore, fino a quando?

Ritorna, Signore, libera la mia vita,
salvami per la tua misericordia.

Nessuno tra i morti ti ricorda.
Chi negli inferi canta le tue lodi?

Sono stremato dai miei lamenti,
ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio,
bagno di lacrime il mio letto.

I miei occhi nel dolore si consumano,
invecchiano fra tante mie afflizioni.

Via da me, voi tutti che fate il male:
il Signore ascolta la voce del mio pianto.

Il Signore ascolta la mia supplica,
il Signore accoglie la mia preghiera.

Si vergognino e tremino molto tutti i miei nemici,
tornino indietro e si vergognino all’istante."""

 Per meditare questo salmo, lo si può dividere in tre parti:

- La prima parte (v.1-6) è una preghiera dell'uomo sofferente che si rivolge a Dio con lamenti e richieste fiduciose: “non punirmi …, non castigarmi…, pietà di me …., risanami …., volgiti a liberarmi … , salvami… .” In tutte queste espressioni, l'uomo si sente venir meno, si sente di non farcela, si sente schiacciato, ma confida pienamente in Dio, perché sa di essergli vicino.

- Nella seconda parte (v. 7-8) l'uomo ritorna su se stesso, si contempla, si guarda e riflette su come si è ridotto. “sono stremato …, inondo di pianto …, irroro il mio letto di lacrime…, i miei occhi si consumano…, invecchio …”

- La terza parte del salmo presenta un cambiamento improvviso: il salmista emette un grido di gioia perché il Signore ha ascoltato la voce del suo lamento; ha accolto la sua preghiera e dall'invocazione disperata passa alla certezza che Dio non lo ha abbandonato nell'ora della prova, ma lo ascolta e lo salva.



Dal Vangelo di Giovanni

Ora l'anima mia è turbata, e che devo dire? Padre salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome! “

Preghiera

O Dio, che ami la pietà e la misericordia, che doni la vita e vinco la morte, guarda la tua Chiesa afflitta da tante ferite, e rinnovala nella resurrezione del Figlio tuo. Amen.

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