lunedì 14 marzo 2016

Incontro a Maria

Gallipoli - Venerdì
Il Simulacro dell'Addolorata
Andiamo incontro a Maria che, come da antichissima tradizione, nel venerdì che precede la domenica delle Palme, verrà venerata quale Vergine Addolorata.

Prepariamoci all'incontro con la «Madre di misericordia», con alcune riflessioni tratte da "CREDERE", rivista ufficiale del Giubileo.
 

«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta» 

                                                     Antifona mariana del III secolo


Un'antichissima antifona mariana, del III secolo, si rivolge a Maria come «Madre di misericordia»: letteralmente, «sotto le tue viscere di misericordia, noi ci rifugiamo, santa Madre di Dio». In modo simile si esprimono anche due autori del V-VI secolo, Giacomo di Sarug e Romano il Melode. Su questo sfondo il dossier è dedicato alla figura della Vergine Maria, vista come colei che canta la misericordia di Dio, come la Madre che mette in circolo la misericordia e la dona al mondo e infine come colei che plasma il "Misericordioso" nei credenti, per renderli «misericordiosi come il Padre».

Sotto la tua protezione

La preghiera più antica che contempla Maria come «Madre di misericordia» risale al III secolo e da allora è recitata ininterrottamente fino ai nostri giorni. Nota con il titolo latino Sub tuum praesidium, recita così: «Sotto la tua protezione, noi cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta».
Viene spontaneo chiedersi: dov'è la misericordia in questa invocazione? Effettivamente la traduzione italiana non lascia emergere quanto espresso nella versione greca antica. Quello che noi traduciamo con «Sotto la tua protezione» nell'originale greco dice: «hypò (sotto) tén sén (la tua) eusplanchnìan (misericordia): sotto le tue viscere di misericordia ci rifugiamo, santa Madre di Dio...».
A partire da questa antica preghiera, il titolo di «Maria, Madre di misericordia» ha cominciato a diffondersi fino a diventare una sorta di giaculatoria con Giacomo di Sarug (morto nel 521) e con Romano il Melode (dello stesso periodo): proprio in un suo inno quest'ultimo spiega che «"il Misericordioso" non può che avere una "Madre di misericordia"». Poco dopo, Modesto di Gerusalemme parla di Maria Vergine come di colei che «ci rivelò la fonte della misericordia, il Cristo».
In questa cornice ha senso dedicare uno dei nostri dossier a Maria, facendo tre considerazioni: Maria è colei che canta la misericordia di Dio; Maria è la Madre che mette in circolo la misericordia e la dona al mondo; Maria è colei che plasma in noi il "Misericordioso", per rendere anche noi « misericordiosi come il Padre»

La riflessione seguirà nei prossimi giorni. 

Nessun commento:

Posta un commento