Il Simulacro dell'Addolorata |
Andiamo
incontro a Maria che, come da antichissima
tradizione, nel venerdì che precede la domenica delle Palme, verrà venerata quale Vergine Addolorata.
Prepariamoci
all'incontro con la «Madre
di misericordia»,
con alcune riflessioni tratte da "CREDERE", rivista
ufficiale del Giubileo.
«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta»
Antifona mariana del III secolo
Un'antichissima
antifona mariana, del III secolo, si rivolge a Maria come «Madre
di misericordia»: letteralmente, «sotto le tue viscere di
misericordia, noi ci rifugiamo, santa Madre di Dio». In modo simile
si esprimono anche due autori del V-VI secolo, Giacomo di Sarug e
Romano il Melode. Su questo sfondo il dossier è dedicato alla figura
della Vergine Maria, vista come colei che canta la misericordia di
Dio, come la Madre che mette in circolo la misericordia e la dona al
mondo e infine come colei che plasma il "Misericordioso"
nei credenti, per renderli «misericordiosi come il Padre».
Sotto
la tua protezione
La
preghiera più
antica che contempla Maria come «Madre di misericordia» risale al
III secolo e da allora è recitata ininterrottamente fino ai nostri
giorni. Nota con il titolo latino Sub
tuum praesidium, recita
così: «Sotto la tua protezione, noi cerchiamo rifugio, santa Madre
di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,
ma
liberaci da ogni pericolo, o
Vergine gloriosa e
benedetta».
Viene
spontaneo
chiedersi: dov'è
la misericordia in questa invocazione? Effettivamente la traduzione
italiana non lascia emergere quanto espresso nella versione greca
antica. Quello che noi traduciamo con «Sotto la tua protezione»
nell'originale greco dice: «hypò
(sotto)
tén sén (la tua) eusplanchnìan
(misericordia):
sotto le tue viscere di misericordia ci rifugiamo,
santa Madre di Dio...».
A
partire da questa antica preghiera, il titolo di «Maria,
Madre di misericordia» ha cominciato a diffondersi fino a diventare
una sorta di giaculatoria con Giacomo di Sarug (morto nel 521) e con
Romano il Melode (dello stesso periodo): proprio in un suo inno
quest'ultimo spiega che «"il Misericordioso" non può che
avere una "Madre di misericordia"». Poco dopo, Modesto di
Gerusalemme parla di Maria Vergine come di colei che «ci rivelò la
fonte della misericordia, il Cristo».
In
questa cornice ha senso dedicare uno dei nostri dossier a Maria,
facendo tre considerazioni: Maria è colei che canta la misericordia
di Dio; Maria è la Madre che mette in circolo la misericordia e la
dona al mondo; Maria è colei che plasma in noi il "Misericordioso",
per rendere anche
noi «
misericordiosi come il Padre»
La riflessione seguirà nei prossimi giorni.
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